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VITA

Nino Garajo in una foto degli anni '50
Nino Garajo, anni '50

1918-1940 12 febbraio 1918, Nino Garajo nasce a Bagheria da famiglia borghese con ascendenti paterni di origine spagnola.
Bagheria è "centro letterario", la vita culturale nell'anteguerra è intensa, gli artisti e gli intellettuali bagheresi si esaltano alle visite del l'aeropoeta futurista F. Tommaso Marinetti. Nino, ancora ragazzo, ha già cominciato a dipingere e scrivere, pubblicando sue teorizzazioni sull'arte, brani critici, "discorsi" su Marinetti e sul suo amico, il poeta pecoraio Giacomo Giardina. Finito il liceo classico si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, alla scuola del filosofo Ferretti.
Partecipa alle mostre Sindacali di Sicilia, alla mostra di Termini Imerese, alle Regionali, alla X mostra d'arte al Teatro Massimo, alla Mostra dei Grandi Siciliani, a tutte le iniziative locali importanti di quel periodo. In occasione delle sue prime esposizioni otterrà già lusinghieri giudizi.

1941-1950 Lo scoppio della guerra non gli permette di completare gli studi universitari. Parte per il fronte, raggiunge Vipiteno portando con sé la sua compagna Cetti.
A Trento e a Verona, da soldato e poi da "sbandato" dopo l’8 settembre, riuscirà a dipingere, partecipando a mostre collettive (Regionali e Biennali Venete) e organizzando pure una personale nel '43. Sono ritratti di commilitoni, scene di vita in caserma, nudi, ritratti di Cetti, paesaggi trentini.
Sarà a Verona, dove nel '43 gli nascerà il figlio Libero, fino al '45, dipingendo e collaborando con scritti e disegni a giornali regionali. Ritornerà a Verona per un breve periodo dopo la guerra.
Alla fine del '45 è a Palermo. Si iscrive al Partito Comunista e fonda, con Paolo Aiello e il poeta Ignazio Buttitta, la prima Camera del Lavoro di Bagheria. Riprende gli studi interrotti e nel '46 si laurea col massimo dei voti con una tesi su "L'Arte nel pensiero dei Pittori dell'800 Francese e nel pensiero dei Filosofi contemporanei in Francia".
Sono gli anni della militanza politica. Paesaggi di Bagheria, contadini armati nella lotta per la terra, il bandito Giuliano, la strage di Portella. Sono di questo periodo alcune delle opere più significative, soprattutto disegni e acquerelli. La laurea non gli consente di ottenere un incarico nella scuola e allora decide di conseguire un diploma di liceo artistico. Con questo nel '51 otterrà un posto di insegnante in un paesino di montagna dell'Abruzzo. Intanto a Palermo nel '49 tiene una personale al Circolo di Cultura.

1951-1960 Nel '51 una nuova personale alla galleria Flaccovio. Trascorre due anni in Abruzzo e poi finalmente riesce ad avvicinarsi a Roma, ottenendo il trasferimento a Frosinone, dove si ferma per un solo anno. Continua a dipingere. Partecipa a una edizione del Premio Marzotto, ad altre collettive nazionali e locali. Nel 1954 ottiene il trasferimento a Roma. Lavora intensamente e partecipa alle più importanti rassegne artistiche degli anni '50: due Quadriennali romane, Premio Nazionale Suzzara, Maggio di Bari, più tardi la Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio, ecc.

Nino Garajo in una foto degli anni '60
Nino Garajo, anni '60

1961-1970 Al Premio nazionale EZI (Ente zolfi Italiani) di Palermo nel 1961 ottiene un buon successo. Torna con una personale alla galleria Flaccovio presentato da Franco Grasso. Nel 1963 una personale a Frosinone. Nello stesso anno partecipa alla importante manifestazione di Palermo "L'arte contro la mafia".
Nel 1964 la prima ed unica personale alla galleria del Vantaggio di Roma. Ma la città non risponde, è già troppo distratta, troppo impegnata a costruire il suo boom e a tessere le ragnatele degli interessi e degli intrighi di potere. Questa verità gli si rivela drammaticamente, e non riuscirà mai ad accettarla. Organizza immediatamente una personale a Napoli, alla galleria San Giacomo. È in terra assolutamente straniera, eppure raccoglie lusinghieri consensi. Ricomincia a dipingere con furore. Partecipa a mostre collettive nazionali: al Premio Posillipo, alle rassegne romane, al Paladino d'oro, al premio Provincia di Palermo. Collabora alla rivista Sicilia. Nel 1966 allestisce una personale a Cesena, presentato da Corrado Maltese e Giorgio Di Genova. Tornerà a Cesena nel '69 con un'altra personale, più vasta.

1971-1977 Nel '71 una personale a Palermo, alla Galleria Mediterranea, con uno scritto di Elio Mercuri e un "ricordo" di Dacia Maraini. Vende tutti i quadri esposti.
Nel 1976 lascia l’insegnamento per dedicarsi finalmente solo alla pittura: ha 58 anni, è certo di avere davanti a sé ancora una vita. Dipinge molto. È presente alla I Rassegna del Sacro nell'Arte Contemporanea a Palermo, al Premio Nola, ad altre manifestazioni collettive.

1977 Muore improvvisamente a soli 59 anni. Nell'ottobre del '78, l'iniziativa di Rita e Gino Di Piazza e la volontà del figlio Libero resero possibile una vasta mostra dell'opera di Nino Garajo alla Galleria La Robinia di Palermo, un omaggio appassionato e commosso all'opera e al personaggio. Gli scritti in catalogo erano di Corrado Maltese e Giuseppe Servello.
Dieci anni dopo, 1988, la Regione Lazio ospita un'ampia retrospettiva presso la Galleria Rondanini di Roma, con un bel catalogo recante scritti di Franco Grasso, Paolo Portoghesi, Leonardo Sciascia.
Nel 2005, a quasi trent'anni dalla morte, il Comune di Bagheria con il Museo Guttuso gli dedicano un'ampia personale, con scritti in catalogo di Enrico Crispolti, Dora Favatella Lo Cascio, Fabio Carapezza Guttuso, Virginia Buda.