Firma 'Garajo'

Interno con dondolo e specchiera

1937, olio su tavola 56x44 cm

Interno con gli amanti

1942, olio su carta 21x31 cm

Lo studio di Trento

1942, china su carta 35x25 cm

"Camera del Lavoro" di Bagheria

1946, tecnica mista su carta 34x24 cm

Interno a Bagheria

1949, acquerello su carta 34x24 cm

... Garajo non si è mai "desicilianizzato" o mondanizzato. Egli ha conservato una fedeltà programmatica al suo mondo, con apparenti oscillazioni stilistiche che sono semplicemente strumentali ad una personalissima poetica, ad una accentuata fedeltà di contenuti, di indirizzo: uno sguardo verso il mondo che parte dall'uomo, in cui tutto quello che si dipinge è fortemente umanizzato, caricato delle passioni dell'uomo...

(Paolo Portoghesi, 1988)

Interno con ragazzo che studia

1952, tecnica mista su carta 47x64 cm

... il disordine dell'ambiente diviene l'incentivo per creare un nuovo ordine con l'accostamento tra le curve del tavolo e lo scorcio rettangolare del letto e l'affastellarsi di tele e cornici, e nella relazione intercorrente tra il duttile segno che delinea dolcemente il volto del figlio fanciullo e l'ondulato variopinto arabesco della coperta stilato con la facilità decorativa di un Matisse, mentre i grigi verdastri o bluastri piovono pigramente dallo sfondo.

(Franco Grasso, 1988)

Il salotto-studio a Bagheria

1967, olio su cartoncino 50x70 cm

Interno con maschere

1969, olio su tela 50x100 cm

Così i colori si smorzano, come nel Carnevale è finito o nelle nature morte con oggetti, sotto l'effetto di una luce che s'infeltrisce quasi a frangersi in zone d'ombre. Spesso una finestra socchiusa su un paesaggio di cristallo, immagine e non più realtà, segnato da questa sottile e invalicabile malinconia. Contro l'artificio, il vano spettacolo, il ricordo di quest'altro mondo, prossimo nell'anima eppure contemplato come cosa finita per sempre. Non più, mai più e l'interrogativo sul fluire della vita in questa dimensione disumana. Poi un fiore o una pianta, un ritratto caro e familiare, tracce di una diversa realtà e questa non rassegnata malinconia che sospinge l'immagine a levitazione di sogno.

(Elio Mercuri, 1971)

Interno con finestra

1971, olio su tela 100x80 cm

... Tra gli interni/esterni il capolavoro è certamente quello del '71 dove gli oggetti - libri, piante, bottiglie, un globo di vetro sfaccettato - distinguono le loro forme al battere di una fredda luce cilestrina, mentre dal vano della finestra penetra attraverso i vetri la visione di un cielo macchiato di morbidi bianchi e di pallidi gialli che sfumano sui gioghi di una collina e sulla casa vicina...

(Franco Grasso, 1988)

Brocca, vaso e giornale

1971, tecnica mista su cartoncino 50x70 cm

Interno-esterno con nudi

1977, olio su carta 50x70 cm